Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

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  • VIVIANI FRANCO

 laboratori

laboratorio VIVIANI FRANCO (dal 1956)


55045 Pietrasanta, LU

Attività originaria: smodellatura scultura contemporanea, sacra, funeraria, statuaria classica
Attività corrente/ultima: smodellatura scultura contemporanea, sacra, funeraria, statuaria classica
Cronologia delle denominazioni: Federigi & Viviani (1967-1976)

 
Franco Viviani nasce l'8 marzo 1939 a Pietrasanta, e fin da piccolo risiede nella frazione di Capezzano Monte. Dopo aver concluso la quinta elementare il giovane, insieme a un gruppo di altri quattro ragazzi, comincia la sua formazione artigiana sotto la guida di Ferruccio Bresciani, vero e proprio mecenate dell'epoca. Dal 1952 al 1956 il maestro Bresciani insegna loro il mestiere di artigiani del marmo per circa 4 anni, rendendoli capaci di aggiustare e occuparsi autonomamente della manutenzione dei ferri del mestiere e per documentare quest'ultima attività Viviani Franco ha donato al Museo una serie di utensili costruiti artigianalmente da questi allievi. Bresciani ospita i suoi allievi nel laboratorio e successivamente li colloca nei laboratori presenti sul territorio, permettendo loro di diventare professionisti indipendenti. Trasmette ai suoi ragazzi la passione per la musica, impartendo loro lezioni di chitarra e mandolino; del resto è anche il fondatore della banda di Capezzano Monte e ottiene fondi per la sede grazie alla sua qualifica di segretario del fascio (il che non ha mancato di sollevare polemiche sulle sua figura). Due volte l'anno li porta con sé nella frazione montana di Farnocchia, a suonare per la gente del posto e a mangiare la pasta, allora pietanza di lusso. I ragazzi suonano insieme anche nelle orchestrine in occasione del Carnevale. A testimonianza della gratitudine di molti artigiani di Pietrasanta verso l'opera di Ferruccio Bresciani, nel 2015 è stato realizzato un monumento in marmo che lo ritrae. Domina la collina di Capezzano Monte ed è entrata a far parte del Parco Internazionale della Scultura Contemporanea. Il bozzetto, di Romano Cosci, è stato donato al Museo dei Bozzetti, mentre il modello è esposto presso la sede di via Mazzini della BCC della Versilia e della Lunigiana. La realizzazione dell'opera ha visto la collaborazione di tutte le migliori maestranze artigiane: Cervietti ha messo a disposizione il marmo necessario, Franco Viviani si è occupato della smodellatura ed altri artigiani della finitura.
Viviani inizia nel '56 a lavorare nella ditta Volterrani e Pesetti. Dopo 5 anni di apprendistato si specializza nella smodellatura, diviene operaio e inizia a collaborare con numerosi laboratori, nel '63 presso Elio Pera & Figlio, nel '65 presso Santoli & Rovai, nel '66 presso la Ditta Bertoni.
Nel '67 circa smette di lavorare presso la ditta Bertoni come operaio ed entra a far parte come socio del laboratorio Federigi Francesco con cui collabora fino al 1976. Dopo questa lunga esperienza di cooperazione Viviani decide di abbandonare il mestiere di artigiano del marmo e diviene operaio presso il mercato ortofrutticolo di Camaiore, lavorando 12 ore al giorno per riuscire a mantenere la moglie e i 3 figli. Ma la sua passione non lo abbandona mai. Tuttora, a quasi 80 anni d'età, scolpisce per diletto il legno e collabora con la Ditta Cervietti come smodellatore.
Lo smodellaore è una delle mansioni della lavorazione del marmo che dal blocco conduce all'opera ultimata. Forse è la figura che interviene più drasticamente: se lo sbozzatore si limita a ricavare dalla materia informe la porzione sufficiente a realizzare l'opera, lo smodellatore è colui che dà al blocco di marmo la fisionomia, che esso assumerà, rendendola già riconoscibile. Come noto intervengono poi lo scultore, il pannista, l'ornatista, lo scalpellino (che si occupa della base), il raspatore che, armato di raspettina, rifinisce il tutto, prima che il lucidatore dia il tocco finale.



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