Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

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  • LUCIANO GUIDO

 laboratori

laboratorio LUCIANO GUIDO di Guido Luciano (dall'inizio del '900 al 1959)


via Aurelia, 609 55046 Querceta, LU

Attività originaria: scultura contemporanea, sacra e funeraria, statuaria classica
Attività corrente/ultima: scultura contemporanea, sacra e funeraria, statuaria classica
Cronologia delle denominazioni: Luciano Spirito (1900-1915 presso altri laboratori
1915-1924 propria ditta)
Luciano Guido (1924-1946)
Scultura già Luciano Guido (1947-52)
Buratti Giulio (1953-60 circa)

 
Già nei primi anni del '900 Spirito Luciano (1866-1924) soggiorna a Querceta, impegnato nell'esecuzione di opere a lui commissionate da vari scultori dell'area torinese da cui egli proveniva. Fra il 1906 ed il 1908 svolge la sua attività, con lavoranti di Querceta, a Città del Messico, ove lavora alla rifinitura di opere di Enrico Alciati, iniziate in precedenza a Querceta. Negli anni immediatamente successivi al rientro in Italia, si intensifica la sua presenza in Querceta: occorre la disponibilità di spazi-laboratorio adeguati vicini alla fonte del marmo per la realizzazione di opere imponenti quale il monumento a Zanardelli di Calandra, quello a Umberto I di Calandra (terminato da Rubino), il gruppo funerario "La famiglia" di Rubino (tomba Rosetti al Cimitero Monumentale di Milano) e il Monumento al Generale Mitre di Calandra e Rubino.
Risalgono al 1905 le prime testimonianze epistolari superstiti fra Luciano e Rubino, ma si suppone che il lungo sodalizio amicale e lavorativo fosse iniziato già intorno al 1900.
Per alcuni anni utilizza strutture laboratoriali già esistenti: il laboratorio Cav. Antonio Bacci di Seravezza in cui lavorava Cesare Reduzzi e Enrico Alciati; il laboratorio Navarri di Querceta e il laboratorio Salvatori di Querceta. Quindi, con l'aumentare delle commissioni, intorno al 1915 acquista un terreno e fa costruire un laboratorio (inizialmente in società con altri dai quali poi si separerà), sito in Querceta sulla via Aurelia al n. 609. Da un grande cancello sull'Aurelia si accedeva al piazzale dove erano depositati i marmi e le opere che erano pronte per il trasporto verso la collocazione finale. Il laboratorio era articolato in due capannoni aperti-coperti ed in uno chiuso dove avveniva la lavorazione delle opere; seguivano gli uffici amministrativi ed un edificio in cui vi erano due camere di abitazione e, nelle cantine, una piccola officina con il focolare per forgiare ed aggiustare gli utensili.
A partire dal 1917 la famiglia Luciano risiede stabilmente a Querceta.
Sono anni in cui il rapporto di collaborazione con Rubino si fa più stretto e l'attività del laboratorio è assai intensa: in una lettera del 1922 il figlio Guido impegnato nel servizio militare, si rivolge al padre facendo riferimento ai "nuovi macchinari" ed ai 25 operai impegnati nel lavoro. Sono gli anni della realizzazione degli imponenti gruppi statuari del monumento al generale Mitre, ma anche di altre opere di Rubino quali il monumento a E. De Amicis.
All'inaugurazione di quest'ultimo a Torino, nell'ottobre del 1923, Spirito Luciano non potrà essere presente (cfr. telegramma di Rubino) poiché è stato colpito da una malattia che, in un anno lo consumerà e lo porterà alla morte nel 1924.
Alla morte del padre, Guido Luciano (1902-1946) eredita, a soli 22 anni, una situazione assai pesante: nonostante il laboratorio di scultura abbia conosciuto fasi di fiorente attività, da circa un anno è interessato da una crisi conseguente alla malattia ed alla forzata inattività del padre.
Determinante, per uscire dalle secche della crisi, sarà il rapporto di fiducia con Rubino che, così come aveva fatto con il padre, continuerà ad affidare a lui la realizzazione delle sue opere, contando sulla sua esperienza e sulla sua riconosciuta abilità nella esecuzione e nella rifinitura delle opere in marmo. La denominazione del laboratorio diventa "Guido Luciano fu Spirito". Nell'epoca direttamente successiva alla morte del padre deve affrontare un imponente lavoro per Rubino: la realizzazione dell'enorme modello in gesso della "Vittoria", statua in bronzo commissionata dalla famiglia Agnelli e che dovrà essere eretta sulla più alta collina torinese, il colle della Maddalena (cfr. "La Stampa" dell'11-3-1928). Seguono altre numerose commissioni per la famiglia Agnelli
Nel 1930, con la famiglia, si trasferisce di nuovo stabilmente nella città di origine. Inizia così per lui il tempo dei continui viaggi tra Torino e Querceta che si protrarrà fino al 1943. La sua è un'attività in alcuni periodi frenetica che si divide tra lo studio di Rubino ed il suo personale a Torino, ed il laboratorio a Querceta.Negli anni '30, realizza il monumento al Carabiniere di Rubino e collabora con scultori come G. Cellini, G. B. Alloatti, ma anche F. Sassi, E. Musso, M. Malfatti, E. Tinto, U. Tirozzo, A. Campi e altri. Il 1941 lo vede impegnato nel monumento a Pio XI, commissionato a Rubino da Pio XII. Negli anni della guerra si inizia a porre mano all'architettura della Pala d'altare a Don Bosco di Rubino e ad un relativo bassorilievo con Madonna. Altri lavori premono. Fra l'altro sono di questo periodo le figure in altorilievo, in pietra Matresina, che Rubino donerà dopo la guerra a Ripa per il monumento alla linea Gotica.
Ma gli eventi bellici incalzano: dopo il '43 gli è sempre più difficile raggiungere la Toscana, nel '44 poi, si interrompono le comunicazioni ed ha inizio quel silenzio angoscioso interrotto da brevi notizie e voci che rivelano tutta la tragicità della situazione in Versilia e che gli procurano tanto affanno. Nel maggio '45 riprendono finalmente i contatti con la Toscana.
Fitta è la corrispondenza con Giulio Buratti, che si è trasferito stabilmente nel Laboratorio di Querceta, e che per tanti anni vi ha lavorato insieme a Dino Dalporto, Orazio Tarabella e Mazzei. Si tratta di verificare i danni ingenti che hanno subito la struttura del laboratorio, le opere in essa custodite e gli strumenti. Guido dà disposizioni e consigli, ma non vedrà più il laboratorio di Querceta; muore infatti a Torino il primo maggio 1946, a soli 44 anni.
L'attività del laboratorio, per quanto possibile, continua. Si tratta, oltretutto, di terminare opere già intraprese, quali l'altare a Don Bosco di Rubino. Nel 1947 G. Buratti, D. Dalporto, O. Tarabella e Mazzei fondano una società: Soc. Acc. "Laboratorio di scultura-ornato-architettura già Luciano Guido". Essi intrattengono, inoltre, rapporti di lavoro con G. Cellini, A. Campi, E. Tinto, U. Tirozzo. Nel '47/'48 sono impegnati nell'esecuzione delle opere di Rubino relative alla cappella Galimberti (Cn) e nel busto di G. Agnelli. Nel '53/'54 la società diventerà: "Buratti Giulio-laboratorio di scultura". Alla famiglia risulta che negli anni '50, nel laboratorio, si sia lavorato anche per Pieretti di Massa e ad opere in gesso di grandi proporzioni di scultori stranieri collegati alla Fonderia "Lera". Ma, complessivamente, l'attività è andata languendo fino ad esaurirsi verso il '60. Presumibilmente dopo quegli anni Giulio Buratti si è spostato in altri locali sulla via Aurelia dove poi ha proseguito lÕattività il figlio Emilio (a tale proposito vedere la scheda laboratorio Buratti Emilio).
Si precisa che tutta la documentazione burocratico-amministrativa dell'attività del laboratorio di scultura "Spirito Luciano" (fino al 1924) e "Guido Luciano fu Spirito" (dal 1924 al 1946) è andata distrutta nel corso della 2a guerra mondiale. Quanto ricostruito non può che essere solo una parte, seppure importante dell'attività complessiva e dei rapporti con la committenza. I dati raccolti si basano oltre che sulle opere in gesso rimaste, su documenti fotografici e lettere private, riguardanti soltanto alcuni periodi, che sono in possesso della famiglia.

[ Rif. ARTISTI ]
- CALANDRA Davide: dal 1905 al 1915 1905 circa, forse anche precedentemente
- CELLINI Gaetano: anni '40 almeno
- DAL PORTO Orio: dal 1952 al 1953 Suo padre Dino lavorava in questo laboratorio e in questo periodo lo iniziò alla lavorazione del marmo.
- JACOPI Abele:
- JACOPI Gianni:
- LUCIANO Guido: dal 1916 al 1946
- RUBINO Edoardo: dal 1905 al 1946 1905 circa, forse anche precedentemente
 

artisti

  • CALANDRA Davide
    Nato a Villanova Solaro, Torino, ITA nel 1856; morto a Torino, ITA nel 1915 Nazionalita: ITA
  • CELLINI Gaetano
    Nato a Ravenna, ITA nel 1875; morto a Torino, ITA nel 1957 Nazionalita: ITA
  • DAL PORTO Orio
    Nato a Querceta, Lucca, ITA nel 1938; morto a Buenos Aires nel 2016 Nazionalita: ITA, ARG
  • JACOPI Abele
    Nato a Ripa, Seravezza, Lucca, ITA nel 1882; morto a Strettoia, Pietrasanta, Lucca, ITA nel 1957 Nazionalita: ITA
  • JACOPI Gianni
    Nato a Strettoia, Pietrasanta, Lucca, ITA nel 1906; morto a Torino, ITA nel 1992 Nazionalita: ITA
  • LUCIANO Guido
    Nato a Torino, ITA nel 1902; morto a Torino, ITA nel 1946 Nazionalita: ITA
  • RUBINO Edoardo
    Nato a Torino, ITA nel 1871; morto a Torino, ITA nel 1954 Nazionalita: ITA
 

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opere

 

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