Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

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  • CIMA STEFANIA & C. SNC

 laboratori

laboratorio CIMA STEFANIA & C. SNC (1961-1996)


via E. Zola, 5 55045 Pontenuovo, Pietrasanta, LU

Attività originaria: oggettistica, architettura e arredo
Attività corrente/ultima: oggettistica, arredi, architettura
Cronologia delle denominazioni: Marmi & affini (1961-1966)
Cima Ottorino (1966-1984)
Cima Stefania & C. (1984-1996)

 
L'azienda fu fondata da Ottorino Cima e Duilio Biagi (Marmi e Affini di Cima Ottorino e Biagi Duilio).
Quando nel 1966 Duilio morì, Ottorino rilevò la ditta che tenne fino al 1984, anno in cui gli è subentrata la figlia Stefania. Ottorino Cima dopo avere frequentato la Scuola di Belle Arti di Pietrasanta si era impiegato come scalpellino presso la Ditta Pandolfini dove lavorava già anche Duilio Biagi in qualità di capolaboratorio specializzato in manufatti di architettura. Quando la Pandolfini cessò l' attività, Biagi e Cima diedero vita alla socità nella quale impiegarono fino a 10 maestranze: scalpellini, lucidatori e fresatori. Nel 1968 entrò in ditta come lucidatore Alisio, figlio di Ottoriono, che poi nel 1979 si metterà in proprio (vedi scheda del laboratorio Dorica). L'attuale titolare si occupa della commercializzazione. Ottorino Cima è stato fra i fondatori della Marmo Macchine e nel 1978 è stato estensore insieme a Cleto Dini del testo sui difetti occulti e visibili del marmo per la Camera di Commercio di Lucca.
All'inizio della sua attività il laboratorio eseguiva lavori di architettura, arredi interni e sacri, civili e funerari; si ricordano gli arredi interni dell'Arcivescovado di Catanzaro, del Duomo di Latina, le balaustre e l'altare di San Gennaro nel Duomo di Napoli. Il laboratorio ha inoltre partecipato ai restauri e ricostruzioni delle colonne dell' Abbazia di Montecassino e del Teatro della Scala di Milano.
In seguito alla mutazione liturgica decisa dal Concilio Vaticano II il laboratorio orientò la sua attività verso la produzione di oggettistica e arredi in onice; quando anche l'onice alla fine degli anni '70 subì una forte crisi di committenza, il laboratorio tornò al marmo mantenendo comunque immutato il settore di intervento: arredi e oggettistica. Neppure la committenza ha subito variazioni di rilievo, equamente distribuita fra mercato nazionale ed estero, fin quando l'azienda non ha privilegiato la commercializzazione, interessando soprattutto la committenza giapponese, tedesca e inglese. Attualmente infatti la ditta si occupa prevalentemente della vendita di piccoli manufatti e oggetti di design, realizzati in marmo e in altre pietre, d'autore e non; si ricordano in particolare realizzazioni su disegni di Giò Pomodoro, Alicia Penalba, Henry Moore e dell' architetto Angelo Mangiarotti.

[ Rif. ARTISTI ]
- PENALBA Alicia:
- POMODORO Gio':
 

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