Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
Benchè il periodo di attività della ditta sia stato brevissimo esso è stato fondamentale per lo sviluppo di un nuovo settore, inesplorato fino a quel momento, di utilizzazione del marmo. Erminio Cidonio aveva già iniziato questa sua impresa all'interno della Henraux, ma, a causa della scarsa redditività inunediata, l'operazione fu interrotta; in seguito Cidonio dovette lasciare la grande azienda. Egli voleva creare un centro internazionale delle arti visive che richiamasse in Versilia i maggiori artisti contemporanei - progetto che in parte riuscì - e cercò di convogliare parte delle loro energie creative nel tentativo di inserire il marmo nell'arredo anche minuto delle abitazioni. Chiamò come collaboratori alcuni famosi scultori e architetti e con loro avviò una serie di progettazioni. Purtroppo, benchè i progetti fossero numerosi, non ci fu la possibilità di passare dagli originali - di fatto irripetibili - ad una produzione seriale che avrebbe dato il necessario supporto economico all'iniziativa.
La prima sede di Officina fu a Seravezza all'Argentiera; dopo sei mesi si trasferì alle porte di Pietrasanta. Piuttosto piccolo, il laboratorio era attrezzato con utensileria tradizionale adatta alla produzione di oggettistica e designo Nel 1968 avvenne l'ultimo e definitivo trasferimento a Pian del Rotaio: in uno spazio enorme di circa 40.000mq si sarebbe dovuto realizzare un grosso centro provvisto di un laboratorio politecnico onde consentire l'esecuzione di opere mediante i più diversi processi esecutivi nei più diversi materiali. Era inoltre previsto nel progetto uno spazio riservato agli atelier degli artisti con piccole unità abitative, mensa, ecc. Lì avrebbe dovuto trovare luogo il progetto che Cidonio sognava da anni, una specie di villaggio della creatività. Tutto finì con la morte del suo ideatore.
Negli anni di Officina Cidonio svolgeva funzioni direttive, promozionali, culturali e amministrative.
Collaboravano con lui, come progettisti interessati alla realizzazione del grande centro operativo, l'architetto Marco Dezzi Bardeschi e Chiara Briganti, vi era inoltre come art director Pier Carlo Santini. In laboratorio erano impiegati due-tre operai specializzati nella realizzazione di piccoli oggetti di design e materiale d'arredamento; si faceva inoltre ricorso a prestatori d'opera specializzati o all'appalto presso altri laboratori per opere di dimensioni rilevanti. Fondamentale fu l'apporto di artisti e scultori per l'ideazione e la realizzazione dei prototipi. Non vi era committenza, poichè Cidonio era committente di se stesso e dei suoi amici progettisti: non ci fu tempo nè modo di passare ad una produzione seriale.
Gli artisti coinvolti nell'iniziativa, scultori, designer, architetti furono: Getullio Alviani, Mario Bellini, Ugo Blaeter, Pietro Cascella, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Brunetto Cortili, Gino Cosentino, Egidio Di Rosa, Leonardo Fiori, Lorenzo Guerrini, Leclerc A., Rosalda Gilardi, Carla Lavatelli, Franco Libertucci, Angelo Mangiarotti, Enzo Mari, lsamu Noguchi, Gastone Novelli, Alicia Penalba, Renato Polidori, Giò Pomodoro, Umberto Riva, Arrigo Rudi, Roberto Sambonet, Tobia Scarpa, Ettore Sottsass jr., Michele Apera, François Stahli, Giovanni Tesconi. Essi progettarono tavoli, mobiletti, lampade, scatole, fermalibri, fermacarte, posacenere, gioielli, amuleti, scacchi; di particolare successo, anche perchè fu possibile farne una produzione seriale, i vasi di Mangiarotti, la lampada e una radio di Tobia Scarpa, inoltre un portabandiera di Cascella situato oggi nella sede di un ministero a Roma. Il perIodo senz'altro più proficuo fu quello fra il 1965 e il 1968 culminato con l'allestimento di un apposito stand all'interno della 3¡ Internazionale del Marmo di Carrara; opere di Guerrini e di Noguchi furono anche esposte alla Biennale di Venezia.






[ Rif. ARTISTI ]
- CASCELLA Pietro:
- GILARDI Rosalda: verificare
- NOGUCHI Isamu:
- PENALBA Alicia:
- POMODORO Gio':
- SCHULTHESS Amalia: dal 1969 al 1972