Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

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  • SANTOLI & ROVAI

 laboratori

laboratorio SANTOLI & ROVAI (1945-1982) di Renzo Santoli e Marino Tranquillo Rovai


via Crocialetto, 24 55045 Pietrasanta, LU

Attività originaria: scultura sacra, funeraria e classica, arredo
Attività corrente/ultima: scultura sacra e funeraria, statuaria classica, arredo e architettura

 
L'attività ebbe inizio subito dopo la seconda guerra mondiale nel retrobottega di un bar in Piazza del Municipio; alcuni mesi dopo i due soci aprirono un vero e proprio laboratorio sulla via Aurelia, per poi attrezzare intorno alla metà degli anni Cinquanta quella che divenne la sede esemplare del laboratorio, apprezzabile per la disposizione degli spazi, delle strumentazioni e degli ambienti di lavorazione. Il laboratorio era così suddiviso: una stanza adibita per il disegno; una per realizzare in creta o gesso modelli di soggetti di scultura; un reparto dedicato alla smodellatura e alla rifinitura delle opere; uno dedicato alla lustratura a mano; due sale di macchinari per tagliare, lucidare e per le frese; una stanza per la messa in prova sia d'architettura che di scultura; un magazzino per gli attrezzi; un ufficio. I numerosi modelli trovavano collocazione su ripiani alti nelle varie stanze. Gli spazi erano molto ampi, i soffitti altissimi porte molto grandi permettevano la comunicazione di ogni ambiente con tutti gli altri, i finestroni grandi erano aperti nelle pareti a nord per avere l'illuminazione ideale. L'attrezzatura era completa e comprendeva una gru capace di sollevare 5 tonnellate nella sala della messa in prova.
Renzo Santoli era scultore (figlio di Ettore, scultore a sua volta), mentre Marino Tranquillo Rovai, diplomato alla Scuola di Belle Arti di Pietrasanta, si occupava dell' ornato come pure della gestione dell' azienda; ambedue prima di mettersi in proprio avevano lavorato presso la ditta del Cavalier Ferdinando Palla.
Il laboratorio ha avuto uno sviluppo straordinario: partiti in sordina, i due soci hanno costituito un' azienda che nel corso degli anni Cinquanta si espanse sino ad assumere i connotati di una vera e propria industria; impiegò fino a cinquanta persone di cui Santoli e Rovai seguivano personalmente l'apprendistato. Il sistema della formazione degli operai era infatti parte integrante dell'attività del laboratorio. Sussistevano le varie specializzazioni ma si tendeva, per quanto possibile, a mettere ognuno in grado di eseguire un lavoro dall'inizio alla fine.
Nel 1963, sia per la congiuntura economica internazionale, sia per il rinnovo liturgico del Concilio Vaticano II, il laboratorio iniziò il suo lento declino; l'organico venne lentamente a ridursi finché alla chiusura, avvenuta nel 1982 per raggiunta età di pensione dei due titolari, risultavano meno di dieci maestranze.
L'attività del laboratorio è sempre stata caratterizzata dalla produzione di opere in marmo a ciclo completo dal disegno, al modello in creta o gesso, fino alla elaborazione definitiva. Il laboratorio era specializzato nell'arte figurativa con grandissima prevalenza della statuaria sacra e funebre, in misura minore nella riproduzione di copie di scultura classica. Quasi del tutto assente era la lavorazione di scultura contemporanea. Il laboratorio eseguiva anche manufatti di architettura, come pavimenti e fontane, sia per interni che per esterni. Un esempio che può dare idea della complessa attività del laboratorio fu la realizzazione di tutti gli arredi per il complesso Opus Dei a Roma progettato dall'architetto Alvarez; le sculture, inizialmente eseguite su bozzetto di Sciancalepore, alla morte di questi furono realizzate da Santoli che proseguì l'opera interpretando lo stile dell'artista scomparso.
Si ricordano inoltre le esecuzioni degli arredi per una cattedrale in Nigeria, per quella di Manila e per numerose chiese militari in Columbia; è inoltre documentata la partecipazione alla realizzazione degli arredi della cattedrale di Saint Patrick a New York.
Per quanto riguarda la produzione di statuaria il laboratorio, pur possedendo una gipsoteca di soggetti seriali, creava modelli originali di cui Santoli era il più delle volte diretto artefice; si ricordano inoltre numerosi ritratti destinati a tombe. Fra le opere di arredo una sedilia di Papa Giovanni XXIII situata nella Chiesa degli Ortodossi a Catania.
I rapporti diretti con gli artisti erano scarsi ed eventualmente limitati alla realizzazione di opere sacre: si ricordano l'esecuzione dei pannelli di una "Via Crucis" su disegno di Leone Tommasi, le collaborazioni con Arcangelo Casceri e Adio Dibiccari; inoltre il laboratorio ospitò spesso Padre Thomas che qui fra l'altro eseguì la Madonna di Fatima che è stata collocata nel santuario portoghese.
La ditta è stata fondamentale per la formazione di numerosi artigiani molti dei quali sono divenuti a loro volta titolari di laboratori.
Alla cessazione dell' attività Santoli proseguì privatamente nell'insegnamento del mestiere ai giovani, soprattutto scultori stranieri. Rovai, dopo la chiusura del laboratorio, ha continuato nella sua attività di ornatista, elaborando uno studio sulla evoluzione ornamentale della foglia d'acanto nei vari stili.



[ Rif. ARTISTI ]
- CALS Ginette:
- GIANNINI Rino: dal 1959 al 1961 Ha lavorato presso questo laboratorio come dipendente.
- GOLANDSKI Anat: dal 1984 al 1986 Era solo Santoli; si erano separati
- LECA Michele:
- ROVAI Gabriele: dal 1955 al 1982 La sua formazione tecnica nella lavorazione del marmo avviene nel laboratorio di famiglia fin da bambino.
- ROVAI Tranquillo:
- TOMMASI Leone:
 

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