Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
A 16 anni Aldo imparò il mestiere di lucidato re da suo zio Raffaello Bartolucci anch' egli smodellatore, apprendendo in seguito le tecniche della tornitura. Quando aprirono il primo laboratorio, in centro città, l'attrezzatura era rudimentale: il tornio era fatto a mano da Aldo con materiale di recupero fra cui due ruote di motocicletta; anche la macchina per bucare i vasi era stata fatta da Aldo, e solo dopo due anni fu acquistato un motore da applicare ai due attrezzi. All'inizio lavoravano in conto terzi, poi ricevettero le prime commesse di piccoli vasi per tombe e da qui iniziò l'orientamento del laboratorio verso l'arte funeraria. Se l'attività era sostenuta da mezzi rudimentali, anche la ricerca del materiale avveniva in modo piuttosto scomodo: Aldo andava sui greti dei fiumi a cercare i "resti" del marmo levigati dall'acqua che ben potevano adattarsi a diventare dei vasi, se li caricava nello zaino portandoli a spalla al laboratorio; anche il trasporto dei manufatti ai committenti avveniva a piedi o, se le distanze erano eccessive, in treno. Al lento ma progressivo ingrandimento del laboratorio seguì un allargamento dell'attività ai lavori di ornato e bassorilievo cui provvedevano prestatori d'opera e il fratello di Aldo, Alvaro. Nel 1950, anno in cui Alvaro entra come apprendista nella ditta, il laboratorio si trasferisce andando ad occupare parte dello spazio di quella che era stata la ditta F.lli Ellrich; inoltre vengono assunte le prime maestranze. Ma il vero punto di svolta si ha nel 1953 quando viene comprato il primo lotto di un appezzamento - dove ancora oggi è sito il laboratorio - che in seguito viene sempre più ingrandito e attrezzato fmo al 1982, anno in cui i due fratelli, nel frattempo entrati in società, si separano (vedi scheda Pesetti Alvaro) con conseguente divisione degli ambienti e delle attrezzature.
Attualmente lo spazio copre circa mq10.000 ed è attrezzato con macchinari molto moderni, alcuni dei quali riadattati dallo stesso Aldo per far fronte a particolari tipi di lavorazione quali per esempio una giostra girevole utilizzata per la realizzazione delle fontane per il monumento a Kennedy.
Attualmente lavorano in ditta oltre 15 persone: un tecnico disegnatore, due impiegati e le maestranze specializzate, tornitori, lucidatori, scalpellini.
La maggior parte dell'attività del laboratorio è concentrata sulla tornitura e l'architettura per arredi interni ed esterni sia sacri che funerari e civili, inoltre nella produzione di vasche, fontane, camini e opere monumentali su commissione di artisti. In passato per un certo periodo il laboratorio ha anche prodotto oggettistica in onice. Fra le realizzazioni in conto terzi si ricorda la collaborazione con la Henraux per la realizzazione degli arredi architettonici di una Moschea di Medina; si ricordano inoltre la realizzazione di dodici colonne di un metro e mezzo di diametro e di altezza 13 metri per il Palazzo Presidenziale del Madagascar le colonne per la cattedrale di Portorico di analoghe dimensioni; un obelisco e una torre con orologio alta 26 metri collocati a Gedda. Fra le collaborazioni con artisti e architetti si ricordano le fontane in granito di Marta Pan collocate a Brest e un'opera per Claudio Capotondi.








[ Rif. ARTISTI ]
- CAPOTONDI Claudio: dal 1992 al 1992 Presso questo laboratorio ha realizzato l'opera monumentale "Fontanasfera" collocata a Roma nel 1992 e realizzata in peperino.