Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

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  • TOMMASI LUIGI

 laboratori

fonderia TOMMASI LUIGI (1957-1985) di Luigi Tommasi


via Marconi, 46/48 55045 Pietrasanta, LU

Attività originaria: scultura contemporanea
Attività corrente/ultima: scultura contemporanea
Cronologia delle denominazioni: Tommasi & Vignali (1956-1965)
Luigi Tommasi (1965-1985)
Del Chiaro (1985-vedi scheda)

 
La "fonderia Vignali & Tommasi" iniziò la propria attività nei primi mesi del 1957 in via Marconi, nell'edificio che era stato precedentemente sede del laboratorio di lavorazione artistica del marmo Luigi Tommasi, attivo fino al 1926.
Luigi Tommasi, nipote dell'omonimo marmista, promosse la creazione della fonderia coinvolgendo il maestro artigiano Aldo Vignali. Luigi era il figlio dello scultore Leone ed anche fratello dello scultore Marcello e del pittore Riccardo. Vignali era un abile cerista e fonditore particolarmente esperto nella tecnica della fusione a cera persa e si era formato professionalmente a Firenze nella fonderia del padre Gusmano.
Pietro Annigoni aveva consigliato Leone Tommasi di fondere la sua grande scultura di Simon Bolivar nella fonderia Vignali di Firenze; fu così che durante una cena nacque l'idea di aprire una fonderia Tommasi-Vignali in società a Pietrasanta.
Vignali a Firenze aveva fra i suoi clienti alcuni scultori come Mirko Basaldella, Mario Parri, Harry Jackson e John Moore e questi lo seguirono a Pietrasanta. La fonderia diventò velocemente punto di riferimento di artisti di livello internazionale riuscendo a soddisfarne ogni esigenza.
L'area apuo versiliesea stava vivendo un periodo di crisi per la lavorazione artistica, ma la ditta Henraux, per il marmo e la fonderia Vignali & Tommasi per il bronzo, rivitalizzarono il mondo della scultura nella zona.
Luigi Tommasi instaurò proficui rapporti con gli scultori e fu molto amato nell'ambiente artistico, perché seppe ricreare il clima fecondo di una fucina d'arte. Questa fonderia dette lustro e prestigio internazionale alla città di Pietrasanta lasciando un'impronta indelebile nella vita artistica della sua città, non solo grazie alle doti di fascino personale di Luigi Tommasi, ma soprattutto alla forza del suo lavoro di fonditore a contatto con i massimi scultori del Novecento.
Lo stesso Lipchitz, nella dedica al bozzetto del suo celebre Pegaso, ebbe modo di riconoscere il valore della necessaria condivisione dello sforzo creativo nella realizzazione dell'opera d'arte: "pour vous mon cher Gigi en souvenir de nos angoisses et de nos fatigues" (per te mio caro Gigi in ricordo delle nostre angosce e delle nostre fatiche). Ed ancora in un'altra occasione, l'ironico ed arguto commento: "a mon vampire sa victime heuresuse" (al mio vampiro, la sua vittima felice).
Inoltre aveva investito con lungimiranza nella formazione delle maestranze che negli anni successivi portarono la loro arte e competenza in altre fonderie. La fonderia si avvaleva quindi di artigiani altamente qualificate ed arrivò ad impiegare fino a 35 dipendenti per tutto il processo lavorativo. Ricordiamo: Eugenio Lorenzi, detto "il saetta" (cesellatore), Giuseppe Lucchesi (all'inizio alla fusione, poi cesellatore, infine eccellente patinatore), Moreno Viviani (manovale), Lidio Sacchelli (alla fusione), Giovanni Leonardi (cesellatore), Armando Basile (cesellatore), Amabilio Simonini (formatore), Mauro Garbati (alle fusioni poi cesellatore), Sirio Paolicchi (ritocco cere), Moreno Genovesi (ritocco cere), Giorgio Antognazzi (ritocco cere), Mario Taiuti (amministrazione), Ivo Ricci (cesellatore), Mario e Marcello Barsi (alla fusione), MicheleNardini (officina), Giovanni e Giulio Marchi (cesellatori), Giovanni Genovesi (cesellatore), Rossano Luchinelli (formatore), Roberto Landi (fusioni), Gino e Mario Giannaccini (formatori), Cesare Beani (cesellatore), Mario Pardini (cesellatore), Edgardo Santini (lavorazione a sbalzo), Roberto Vannucci (detto Lellè-formatore) Enzo Pasquini (ritocco cere, cesellatore), Marco Farnocchia (formatore), Giuliana Ghelarducci (fusioni), Riccardo Miozzo (ritocco cere), Alfredo Sasso (ingranditore), Lesio Mutti (ingranditore). Inoltre spesso la fonderia collaborava con artigiani esterni come lo scultore in creta Urbano Buratti che fu chiamato a modellare le due grandi Madonne di 9 m. per il Libano, o Mario Bresciani in varie occasioni.
Tutto questo rese possibile la realizzazione dei più complicati lavori. Senza l'apporto, il sostegno, le capacità artigianali ed artistiche, organizzative ed empatiche di Luigi Tommasi, nonché la maestria di Aldo Vignali che insegnò tutte le tecniche necessarie alla realizzazione di una scultura (fu il primo a Pietrasanta ad insegnare la patinatura), tali opere, forse, non sarebbero mai nate.
Si può perciò dire che la forza carismatica di Luigi e la pregevole sapienza di Aldo, fosse riuscita a riunire nella fonderia di Pietrasanta i più grandi nomi della scultura internazionale.
Oltre al già citato Jacques Lipchitz, ricordiamo: Greta Alessio, Nina Akuma, James P. Anderson, (Monumento a Benjamin Franklin), Antonio Baggio, Francesco Barbieri (molte commissioni per la Banca d'Italia), Mirko Basaldella, John Battenberg, Gottfried Bermann Fischer, Robert Berks, Antonio Berti, Giancarlo Biagi, Bino Bini (orafo e scultore fiorentino), Stanley Bleifeld, Floriano Bodini, Dante Bonomi, Ellen Brenner-Sorensen, Toni Bruchert, Urbano Buratti, Louise Bourgeois, Laura Cantoni, Carmelo Cappello, Augustin Cardenas, Robert Carrol, Nicola Castrogiovanni, Pietro Cascella, Bruno Catarzi (medaglista), Zena Checchi, Giulio Ciniglia, Otto Comploj, Elisa Corsini, Elena Cristofanetti, Fiore De Henriquez, Felix De Recondo, Renzo Fenci, Sonja Ferlov Mancoba, Salvatore Finocchiaro, Sirio Fiore (argentiere), Pietro Foglia, Gonzalo Fonseca, Francioni, Enzo Gallo, Maria Gamundi, Lorenzo Garaventa, Rosalda Gilardi, Emile Gilioli, Delio Granchi, Andrea Grassi, Gigi Guadagnucci, Ugo Guidi, Donal Hord, Bruno Innocenti, Beatrice Jaberg, Harry Jackson, Barry Woods Johnston, Bernard e Hortense Kassoy, Nathaniel Kaz, Gitou Knoop, Tadeusz Koper, Limor, Jacques Lipchitz, Yulla Lipchitz, Frederic Littman, Bruno Lucchesi, Paul Manship, Marino Marini, Harry Marinsky, P. Andrea Martini, Jimilu Mason, Will Mc Bride, William Mc Elcheran, padre Thomas McGlynn, Anne Lazare Mirvish, Bruce Moore, Mario Moschi, Luigi Mormorelli, Rosario Murabito, Earl C. Neiman, Yoshin Ogata, Athos Ongaro, Ilio Orsetti, Camilo Otero, Heon-Youl Park, Mario Parri, Enzo Pasquini, Philip Pavia, Alicia Penalba, Luciano Pera, Jorge Piqueras, Enzo Plazzotta, Else Pletscher, Miro Polacci, Gio' Pomodoro, Leo Prinoth, Nathan Rapoport, Lisa Roggli, Annette Rowdon, Anne Roussean, Robert Russin, Raffaello Salimbeni, Alfredo Sasso, Brunella Scarpellini, Bernice Schachter, Gudrun Schreiner, Joseph Sheppard, Hans P. Shumann, Bruno Silverman, Pietro Solari, Alberto Sparapani, Eike Stielow, Sahl Swarz, Alessandro Tagliolini, Viliano Tarabella, Waldine Amanda Tauch, Sirio Tofanari (animalista), Leone Tommasi, Marcello Tommasi, Ernesto Treccani, Igael Tumarkin, Charles Umlauf, Flora Vannini, Cordelia Von Den Steinen, Albert Wein, Esther Wertheimer, Winston A. Wingo, Nina Winkel, Peter Zalai, Dante Zamboni, Laura Ziegler.
Fra i committenti segnaliamo il Metropolitan Museum di New York e vari enti istituzionali.
Nella fonderia nacquero opere che si trovano in tutto il mondo. Per citarne alcune: "Spirit of flight", 1961, monumento per l'aereoporto di Dallas, USA, di Charles Umlauf, (h figura principale 5,6 metri); statua della Madonna, 1959 monumento per il Libano, di Urbano Buratti (figura alta 9 metri); monumento agli ebrei di Varsavia, 1964, Philadelphia, USA, di Nathan Rapaport (h 7 metri); monumento equestre al Generale Bolivard, 1957, Santa Marta, Colombia, di Leone Tommasi; "Bellerophon taming Pegasus", 1964, Boston, USA, di Jacques Lipchitz, (h 12 metri); monumento "Peace on Earth", 1969, Los Angeles, USA, (h 9 metri). Altre commissioni hanno riguardato la realizzazione di piccole Madonne "piene" per la ditta Prinot di Ortisei.
Per quanto riguarda la successione delle denominazioni della fonderia, dal 1965, data della scomparsa di Aldo Vignali, la ditta proseguì la propria attività cambiando la denominazione in "Fonderia Luigi Tommasi". Nel 1972 con la precoce scomparsa di Luigi Tommasi, l'attività proseguì inizialmente sotto la direzione della moglie Maria Vittoria Dal Canto. Successivamente la proprietà passò ad una società conservando la denominazione "fonderia Luigi Tommasi". Tra i soci vi erano: Marcello Tommasi, Giuseppe Lucchesi, Alfredo Sasso ed il contabile Cecchelli. Nel 1977 rimase socio unico Marcello Tommasi; Massimo Del Chiaro venne nominato capo operaio e nel 1980 rilevò la proprietà conservando la denominazione in "Fonderia Luigi Tommasi" di Massimo Del Chiaro. Nel 1985 la fonderia cambiò la propria denominazione in "Fonderia Del Chiaro" e si trasferì in via delle Iare, sempre a Pietrasanta.

[ Rif. ARTISTI ]
- ALESSIO Greta: dal 1980 al 1985
- BARBIERI Francesco:
- BATTENBERG John:
- BERMANN FISCHER Gottfried: dal 1956 Primo soggiorno in Versilia. Ci ha lavorato almeno fino al 1980.
- BIAGI Giancarlo: dal 1967 Qui è allievo di Lipchitz.
- BLEIFELD Stanley:
- BODINI Floriano:
- BRENNER SORENSEN Ellen: dal 1979
- BRUCHERT Toni:
- CARDENAS Augustin:
- CASCELLA Pietro:
- CINIGLIA Giulio:
- CORSINI Elisa: dal 1969 al 1985
- DE HENRIQUEZ Fiore: E' la prima fonderia in cui lavora quando arriva a Pietrasanta all'inizio degli anni '60
- FERLOV MANCOBA Sonja:
- FINOCCHIARO Salvatore: dal 1966 al 1966 Lavora in questa Fonderia agli inizi della sua formazione artistica. Disegna gessi.
- FONSECA Gonzalo:
- GAMUNDI Maria: dal 1973 al 1982
- GARAVENTA Lorenzo:
- GILARDI Rosalda:
- GILIOLI Emile:
- GRASSI Andrea: dal 1964 al 1972
- GUADAGNUCCI Gigi: dal 1968 al 1968 L'artista ha lavorato qui poche volte, perchè raramente ha realizzato bronzi.
- GUIDI Ugo:
- JABERG Beatrice:
- JACKSON Harry: dal 1958 al 1964
- KAZ Nathaniel: dal 1962 al 1985
- KOPER Tadeusz:
- LIMOR: dal 1981 al 1985
- LIPCHITZ Jacques:
- LUCCHESI Bruno: dal 1961 al 1985 Primo soggiorno in Versilia.
- MARINSKY Harry: dal 1968 al 1985
- MASON Jimilu: dal 1957
- McBRIDE Will: dal 1968 al 1971 Vi ha lavorato fino alla morte di Luigi Tommasi
- MONETTI Lea:
- MORMORELLI Luigi:
- MURABITO Rosario: dal 1965
- NEIMAN Earl C.: dal 1971 al 1982
- OGATA Yoshin: dal 1980 al 1985
- ONGARO Athos: dal 1970 al 1970 1 soggiorno in Versilia.
- ORSETTI Ilio:
- OTERO Camilo:
- PARK Heon-Youl:
- PASQUINI Enzo: Vi lavora come artigiano negli anni '50 facendo il ritocco delle cere e il cesello sui bronzi
- PAVIA Philip: dal 1962 al 1985
- PENALBA Alicia:
- PERA Luciano:
- PIQUERAS Jorge:
- POLACCI Miro:
- POMODORO Gio':
- ROGGLI Lisa: dal 1982 al 1983
- ROWDON Annette: dal 1961 al 1961 1 soggiorno in Versilia.
- SASSO Alfredo: dal 1970 al 1979 Vi lavorava come artista; inoltre è direttore e socio.
- SCARPELLINI Brunella: dal 1966 al 1970
- SCHACHTER Bernice: Qui l'artista ha appreso le tecniche di lavorazione sotto la guida di Bruno Lucchesi
- SCHREINER Gudrun:
- SHEPPARD Joseph: dal 1984
- SOLARI Pietro:
- STIELOW Eike: dal 1980 al 1985
- TAGLIOLINI Alessandro: dal 1974 al 1977
- TARABELLA Viliano:
- TENTINDO Virginia:
- TOMMASI Leone: dal 1956 al 1965
- TOMMASI Marcello: dal 1958 al 1985
- UMLAUF Charles:
- VON DEN STEINEN Cordelia:
- WEIN Albert:
- WINGO Wiston A.:
- ZALAI Peter: dal 1978 al 1985 Presso questa fonderia aveva un proprio studio.
- ZIEGLER Laura: dal 1960 al 1985
 

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