Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

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  • PRIGIONE BARBUTO di MICHELANGELO

 bozzetti

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foto MD. Albiani

PRIGIONE BARBUTO di MICHELANGELO di GIPSOTECA FRANCO CERVIETTI


bozzetto, altorilievo in gesso, cm. 103x58x36


 
Collocato c/o MdB/pt/sala gipsoteche storiche
Lo stato di conservazione risulta buono
Eseguito c/o laboratorio Franco Cervietti, Pietrasanta
La traduzione in opera è in marmo
Le quattro sculture "non-finite" dei Prigioni, datate tra il 1519 e il 1534, commissionate originariamente per decorare il grande mausoleo ideato per Papa Giulio II della Rovere, a seguito del ridimensionamento del grandioso progetto, rimasero nello studio di Michelangelo e, alla sua morte, furono donate al Granduca Cosimo I de' Medici. Questi le collocò nella Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli, dove rimasero fino al 1909, quando furono trasferite alla Galleria dellÕAccademia ed esposte nel corridoio principale che porta alla Tribuna.
La copiosa barba che gli ricopre il volto battezza il Prigione Barbuto. Delle quattro sculture è la più finita, soprattutto nel modellato del torace dai muscoli ben delineati, che evidenziano lÕinteresse per lo studio anatomico di Michelangelo. Le gambe possenti sono trattenute da una fascia, elemento che spesso ricorre nellÕopera dello scultore fiorentino
 

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