Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

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  • TERRA D'ABRUZZO

 bozzetti

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foto G.B. Romboni

TERRA D'ABRUZZO, 1991 di CERVIETTI Sergio


bozzetto, tuttotondo in gesso, cm. 37x13x13

 
Segnatura: firmato/datato
Collocato c/o magazzino Scuola/pp/sala 3
Lo stato di conservazione risulta buono
Eseguito c/o studio artista, Pietrasanta
La traduzione in opera è in bronzo
Il bozzetto rappresenta una parte della scultura poi realizzata. Il soggetto fa riferimento alla figura del "Guerriero di Capestrano", il monumento scultoreo più significativo e misterioso della scultura medio-adriatica della seconda metà del VI secolo che rappresenta un guerriero eretto con un grande copricapo circolare. Alcune ricerche ipotizzano che fosse il ritratto di un capo del territorio occupato dagli antichi Vestini.
"Nella scultura di Cervietti c'è una centralità della figura umana, ma c'è anche la coscienza che oggi non è più possibile ricostruire un'immagine unitaria, armonica nella sua identità, come in passato. L'immagine unitaria diventa un fantasma, un'aspirazione impossibile, una tensione poeticamente nostalgica a cui si può solo alludere, per frammenti, attraverso la compresenza anche in termini contraddittori di indicazioni parziali di forme e volumi. Nella bianca materia del marmo si intravedono frammenti di corpi e tensioni dinamiche, di movimenti che fanno venire in mente, con tutta la loro suggestione storica ed estetica, pezzi di sculture classiche, ma nello stesso tempo smentiscono questa impressione articolandosi in strutture compositive inedite. Anche se solo virtuale, c'è una forte corrente di movimento che pervade in tutte le sue parti di impianto plastico che si contrappone alla staticità del basamento. Attraverso la fluidità delle forme la massa compatta e liscia del materiale acquista un singolare senso di levità, diventa quasi puro gioco di superfici non facendo però dimenticare la matrice organica (e dunque i significati umani) su cui si fondano tutti gli sviluppi anche astratti del lavoro scultoreo. Grande, anzi centrale, importanza alla luce che scivola tra le pieghe del marmo, produce riflessi e zone chiare luminosità così come lievi o profonde zone d'ombra, col risultato di esaltare la vitalità tridimensionale dei volumi. L'espressività peculiare di queste sculture non è fissata in modo specifico su un volto, un torso una gamba, ma diffusa in eguale maniera su tutta la struttura, che così, in questo senso acquista un senso di unità complessiva formale che smentisce, positivamente, la disgregazione esibita su piano tematico."(Francesco Poli -Documentart Sergio Cervietti 1991).
Bozzetto esposto alla mostra "The flight of the arts", tenuta dal 25/6 al 31/8/1988, aereoporto Galileo Galilei, Pisa.
 

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