Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

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foto Archivio Cinzia Bibolotti

BIBOLOTTI Pietro


Nato a Pietrasanta, Lucca, ITA nel 1885
morto a Pietrasanta, Lucca, ITA nel 1964
Nazionalita: ITA

 
Tra il 1898 e il 1903 frequenta la Scuola di Belle Arti di Pietrasanta, ricevendo nel 1902 un premio per la scultura; allo stesso tempo completa il suo apprendistato presso il laboratorio del fratello Antonio a Pietrasanta.
Appena diplomato si reca a Roma, dove tra il 1903 e il 1908 si perfeziona in corsi di scultura presso l'Istituto Superiore di Belle Arti, ottenendo premi e riconoscimenti. Dal 1906 segue la scuola di nudo all'Accademia di Francia e frequenta lo studio di Arturo Dazzi, di cui diventa amico e collaboratore. Nel 1909 vince il concorso nazionale Stanzani dell'Insigne Congregazione dei Virtuosi al Pantheon in Roma e viene ammesso per titoli alla Scuola Libera del Nudo del Reale Istituto di Belle Arti di Roma.
Nel 1913 inizia a collaborare con Arturo Dazzi al "Monumento a Pietro Gori" di Portoferraio.
Nel 1916 vince per titoli il concorso del Comune di Pietrasanta per insegnante provvisorio presso la Scuola di Belle Arti, ma dopo pochi mesi viene richiamato alle armi.
Tra il 1919 e il 1921 soggiorna a Manchester, Inghilterra, dove lavora presso uno studio di scultura. Qui esegue il "Busto di Colombo Toledano", ed ottiene consensi di critica e di pubblico per alcuni lavori eseguiti a Westminster.
Rimpatriato, partecipa con il bozzetto "Vittoria" al concorso di Viareggio (1921), e con "Il Fante" ai concorsi di Pietrasanta, Biella e Montecatini (1922) e Asti (1926). Termina "L'Apuano" (1927-1928) di Seravezza di Cornelio Palmerini.
Nel 1923 apre un proprio laboratorio a Pietrasanta, dove inizia a lavorare per committenze del Nord e Sud-America; nel 1926 viene scelto da Dazzi come collaboratore fidato all'interno dei suoi studi di Querceta e Forte dei Marmi, oltre che avergli già fatto tradurre in marmo alcune tra le sue opere più importanti.
Con le sue teste-ritratto partecipa ad esposizioni regionali e nazionali di grande rilievo: Sindacale Toscana (1929; 1945); Quadriennale di Roma (1943; 1947; 1951); "Mostra del Ritratto e dell'Autoritratto", Firenze (1947); "Rassegna Nazionale di Arti Figurative", Valle Giulia, Roma (1948); II Biennale abruzzese, Giulianova (1948). Nel 1955 esegue il busto di "Padre Eugenio Barsanti", ora conservato al Museo dell'Automobile di Torino.
Nel 1941 Cipriano Efisio Oppo lo incarica di supervisionare la traduzione in marmo delle statue per il Palazzo della Civiltà Italiana all'E.U.R. di Roma, eseguite nei laboratori di Carrara, Massa, Pietrasanta e Querceta. Molti altri scultori noti si avvalgono delle sue doti di artista.
In Versilia partecipa alla "Mostra degli Artisti Versiliesi" presso la Bottega dei Vàgeri, Viareggio (1942; 1944) e a Palazzo Borri, Pietrasanta (1946); esegue il "Monumento all'Alpino" per la città di Pietrasanta (1964). Nel 1999 le sue opere sono presentate nella mostra "Pietro Bibolotti, Antonio Bozzano, Giacomo Zilocchi. Tre scultori a Pietrasanta" Centro Culturale "L. Russo",.

 

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