mostra collettiva a cura di Alessandro Romanini e Maurizio Vanni
coordinamento scientifico Maria Rosa Cotta Sandretto
25 giugno| Loris Cecchini, Alberto Garutti, Ilya e Emilia Kabakov, Pascale Marthine Tayou -
complesso di Sant'Agostino
9 luglio| Jan Fabre - complesso di Sant'Agostino, Kendell Geers - piazza del Duomo
La forma e la materia scultorea diventano i mezzi per tradurre le aspirazioni dell'uomo a elevarsi dalla mera condizione umana, le sue proiezioni metafisiche. Da qui nasce "Sopra/naturale. La forma riflette", la mostra con cui il Comune di Pietrasanta in collaborazione con il Centro Arti Visive, Artigianart Pietrasanta e con la partecipazione della Fondazione La Versiliana, inaugura la prima stagione di Pi.Co.- Pietrasanta Contemporanea, un macro contenitore di eventi legati al contemporaneo negli spazi pubblici.
Dal 25 giugno al 28 agosto il complesso di Sant'Agostino e la piazza del Duomo ospiteranno il percorso espositivo, suddiviso in due capitoli, a cura di Alessandro Romanini e Maurizio Vanni con il coordinamento scientifico di Maria Rosa Cotta Sandretto
Protagonisti gli artisti italiani Loris Cecchini e Alberto Garutti, il belga Jan Fabre, il sudafricano Kendell Geers, i russi Ilya e Emilia Kabakov, il camerunense Pascale Marthine Tayou.
In una congiuntura storica caratterizzata dalla precarietà e dalla velocità, le opere esposte, accomunate da una forte tensione e da un marcato invito all'interazione con lo spettatore, declinano in modo poliforme e originale alcuni elementi cardine della civiltà contemporanea e in particolare suggeriscono domande per sollecitare soluzioni per il futuro dell'individuo, per la sua crescita umana e spirituale.
"Sopra/naturale. La forma riflette" è un'osservazione acuta del mondo e della società contemporanea nelle sue varie componenti, un'indagine formale, teorica ed etica, caratterizzata dalla dimensione internazionale che offre una polifonia di punti di vista.
Ogni artista coinvolto interpreta il tema andando a connotare e i vari spazi espositivi che compongono il percorso della mostra. Centrali sono le dinamiche relazionali attivate così da indurre lo spettatore a partecipare attivamente all'opera, affrancandosi dalla mera contemplazione.
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