Scultura è Poesia
I bronzi di Lucifero tra Papa Francesco e Buddha, nella sala dei Putti la scultura dialoga con la poesia.
I bronzi di Alfredo Lucifero nella Sala dei Putti. E’ un bestiario infinito popolato da trofei di caccia, animali quasi mitici, violenti e allo stesso tempo goffi come il “Giaguaro” e l’”Ippopotamo”, donne bellissime appena partorite dalla materia, e dai celebri busti di “Papa Francesco”, “Cristo” e della “Madonna Dormiente” quello che compone la personale dell’artista calabrese d’origine ma nato a Pisa. Dall’altro lato della stanza, uno vicino all’altro, “Il Male”, “Lucifero” e “Lucifera”, versione al femminile di colui che porta la luce, a sottolineare la divisione di un mondo spaccato tra bene e male. Ed ancora il “Buddha indiano”, il “Drago Cinese” fino alle figure dell’antichità greca come “Ermafrodita”. Scrive Vittorio Sgarbi nella prefazione del catalogo della mostra che si apre venerdÏ 4 dicembre, alle ore 18.00 alla presenza dell’artista e del Sindaco di Pietrasanta, Massimo Mallegni: Lucifero vuole salvare, prima ancora che le singole specie animali, il senso stesso della natura, forte di innumerevoli stupori, di eterne soddisfazioni per l’uomo. Lucifero crea, ma senza nessuna presunzione di rivaleggiare con la natura, di stravolgerla e reinventarla, di trasferire nelle sue creature il proprio spirito; plasma la materia senza che essa venga dimenticata nella forma, lascia al bronzo la plasticit‡ rustica, non levigata, come se dalla terra tutto partisse e tutto ritornasse.
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