Finissage della mostra
Una tavola rotonda chiuderà l’ampia retrospettiva dedicata alla scultura di Aldo Mondino, l’eclettico artista torinese scomparso nel 2005. Un vero e proprio finissage che si terrà domenica 12 dicembre, alle ore 10.30, nel chiostro di Sant’Agostino, cui hanno già aderito Valerio Dehò, curatore della mostra, Elio Carmi, designer consultant e coordinatore delle attività culturali della Comunità Ebraica di Casale Monferrato, Alessandro Romanini, docente all’Accademia di Belle Arti di Carrara e direttore del Centro Arti Visive di Pietrasanta, Antonio Mondino, figlio dell’artista e amministratore unico dell’Archivio “Aldo Mondino”. Il tema della rappresentazione dei simboli religiosi in Aldo Mondino, cui è dedicata una sezione della mostra ospitata all’interno del complesso di Sant’Agostino, è stato molto frequentato dall’artista che si è occupato della religione cattolica, ma soprattutto di quella ebraica, alla quale apparteneva la madre. Nello stesso tempo si dedica anche allo studio di simboli straordinari come la Torre di Babele o il sole come archetipo di una religione naturale, o anche di simbologie legate all’Islam. Pur essendo laico, Mondino ha sempre avvertito il legame con la religione come fonte di spiritualità. Intanto l’esposizione si appresta a festeggiare le diecimila presenze. In mostra ci sono le celebri serie di sculture in cioccolato, le installazioni realizzate con lo zucchero di canna (Muro del pianto) o con le confezioni di torrone (Torre di torrone, 1968), le altrettanto celebri contaminazioni tra la scultura di Giacometti e Degas, suoi punti di riferimento artistico. Accompagna la mostra un catalogo Allemandi. La mostra è visitabile sino al 12 dicembre, nell’orario 16-19, chiuso il lunedì. L’ingresso è libero.