Sul semestrale “Firenze Architettura” torna di viva attualità l’attenzione sul campanile del Duomo. Nell’ultimo numero, infatti, Barbara Aterini, docente di Geometria Descrittiva all’Università di Firenze, illustra le straordinarie risultanze delle analisi condotte sulla torre campanaria di Pietrasanta. “L’inedita struttura interna – scrive Aterini – percorsa da una grandiosa vite funzionante da rampa auto-portante si presenta come un’invenzione architettonica nella quale la straordinaria complessità geometrica si accompagna ad una geniale sapienza tecnologico-costruttiva, nonché ad un ardito riutilizzo delle forme dell’arte edificatoria classico-romana”. La docente afferma come il vuoto interno della torre spieghi il progetto, ricollegandolo alla colonna Traiana di Roma, di cui il vuoto del campanile ne materializza il fusto nella dimensione e nell’ordine. Il manufatto è stato indagato con il metodo della prospettiva parallela. La scala elicoidale si svolge intorno all’asse ideale della fabbrica, qui sostituito dal vuoto, realizzando una grandiosa scultura in negativo a volume coclide. Se non si tratta di Michelangelo, la scala del campanile di Pietrasanta ha come autore sicuramente un genio, dice ancora la professoressa Aterini che conclude: “Un genio che ragiona però secondo principi scultorei e non solo architettonici, che visualizza tridimensionalmente lo spazio e lo scolpisce in modo da preservare intatta l’idea progettuale”.