Museo dei Bozzetti "Pierluigi Gherardi" - Città di Pietrasanta

 
 
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Non è detto che un cavallo da corsa debba sempre correre

Lido Moriconi


inaugurazione mostra: 17 dicembre 1994 - h. 16.00

esposizione: dal 17 dicembre 1994 all' 8 gennaio 1995

luogo: Sala delle Grasce - Chiostro di S. Agostino, Pietrasanta

orario: da martedì a venerdì 14.30-19.00/sabato 14.30-18.00

ingresso libero

 

Lido Moriconi è presente nella collezione del Museo dei Bozzetti


Comunicato stampa

Presentazione

Critica

LA FORZA, L'EVIDENZA DEI CONCETTI E LA PUREZZA PLASTICA NELLE SCULTURE DI LIDO MORICONI.

 

La patria per antonomasia della scultura è da più di un millennio Pietrasanta in Toscana e di questa terra è figlio benemerito Lido Moriconi. Nato 1'8 dicembre 1936 ha attinto dal suo ambiente tutto il fascino e l'incanto del contatto diretto con il superlativo marmo bianco delle Apuane.

Fin da adolescente ha acquisito le tecniche della scultura nello studio in cui ebbe a lavorare come artigiano realizzando all'inizio i progetti altrui. Durante questo periodo egli ha potuto penetrare a fondo i misteri della pietra, conoscerne i segreti e le caratteristiche per modellarla fin nei più minuti dettagli.

È nel corso di diciott'anni di lavoro che matura in lui l'idea già presente in auge fin da ragazzo, di dar spazio alla sua fantasia, di scolpire seguendo il suo estro più genuino, superando la timidezza che contraddistingue molti spiriti di talento.

Questa interiore esigenza stava quindi trovando la via maestra per esprimersi, i suoi sogni potevano manifestarsi, le sue meditazioni divenire oggetti concreti pregni di significati. Ecco allora il mestiere e l'abilità mettersi al servizio della forza creativa e materializzarsi in nitidi e palpitanti volumi portatori dei messaggi spirituali di un mondo più sublime, lontano dalla massificazione odierna.

Lido Moriconi è, oserei dire, un puro, un artista cresciuto al di fuori delle Accademie e che non si fregia di essere allievo di alcun caposcuola, ma appunto per questo è libero da schemi precostituiti. Può così offrire con spontaneità le sue idee, intessere un discorso di stampo morale e sociale o semplicemente umano, attraverso l'uso di simboli e di figurazioni, in un alternarsi di concreto e di astratto.

Sia che utilizzi la linea sinuosa, sia che faccia ricorso all'immagine umana, l'artista sa cogliere l'essenza, incidere nelle sue opere quel nucleo focale che gli permette di comunicare con il pubblico più disparato.

Tra gli esemplari più singolari di Moriconi merita una menzione "Il diritto e il dovere", la coppia rappresentante il radioso prorompere della "pretesa" in contrapposizione al rassegnato retrocedere dell'opposto "obbligo". (scultura scelta per illustrare il depliant realizzato dal Liberty Hill Texas Cultural Affairs Council).

Una grande sensibilità emerge dall'artista quando si cimenta con i concetti astratti del pensiero e ne traspone la forza nella pietra.

Nel "Cambiamento di opinione" vediamo lo slancio dell'elemento marmoreo che arriva a delineare un cerchio, simbolo di perfezione, ma mentre procede verso l'alto col vigore della sicurezza qualcosa di invisibile frena il suo movimento e lo costringe verso il basso, fino allo sgretolamento della forma.

Ancora momenti di vita vissuta (o forse autobiografica) in "Diagramma di un successo" in cui sulla base costruita solidamente vi è una seconda fase col timido rizzarsi nella coscienza delle potenzialità interiori ed infine un operare sicuro al terzo livello, incoronato dal successo. Osserva Dino Carlesi: "Il presente momento creativo di Moriconi è inquieto e vitale; egli è in cerca di una produzione artistica che rispecchi idee e sentimenti reali, muove la sua mano secondo i moti di una personale sensibilità, compie il tentativo di uscire dalla routine quotidiana con opere che abbiano il respiro della spiritualità più autentica”.

 

lnes Zanini Campara

 

UOMO MACCHINA E MACCHINA UOMO NELLA RICERCA PLASTICA DI LIDO MORICONI.

 

Quando negli anni '80 le prime opere scultoree di Lido Moriconi uscirono dal suo laboratorio a Ponterosso già facevano presagire una evoluzione artistica solida e un cammino creativo in ascesa.

Le premesse c'erano tutte, un carattere schivo e riservato, un tirocinio di lavoro serio e prolungato, una conoscenza approfondita di tutti i segreti più reconditi del materiale lapideo.

In sintesi si potrebbe definire un uomo che ha respirato più polvere di laboratorio-atelier che gesso scolastico. Ma proprio per questo, perché non obbedisce a nessuna scuola artistica, è pienamente-libero di dare ali al suo estro scultoreo, di immaginare forme e concetti realizzandoli con la forza di chi sa bene come addomesticare la pietra.

Nei suoi primi lavori, dove prevalevano l'uomo-natura, l'oggetto armonioso, le forme in sviluppo etereo, il legame con l'ambiente naturale, il bisogno di rendere concrete le sensazioni che il suo animo di artista recepiva nella bella Versilia, era come un fluido continuo sottostante alle diverse opere.

Partendo da queste manifestazioni il suo spirito eclettico si è evoluto. Lido Moriconi ha ricercato e trovato altre modalità di espressione, tali da rendere visibile il grande dilemma dell'uomo moderno, l’homo tecnologicus per eccellenza.

Qui sembra iniziare per l'artista un secondo momento espressivo, una nuova fase, centrata sul problema ideologico più attuale, in cui è difficile distinguere il punto di demarcazione tra la libertà umana e l'intervento della macchina.

Il Moriconi stesso precisa il suo pensiero affermando, a proposito della scultura Pilota di formula 1, di aver composto l'insieme attraverso un assemblaggio di elementi specifici dello sport in questione: la ruota che simboleggia la vettura, il casco che rappresenta l'automobilismo e il cronometro, composto sulla ruota a indicare lo strumento con il quale i piloti sono costantemente a confronto in un'incessante corsa e rincorsa.

La testa della scultura è composta di molti anelli con all'interno una sfera scolpita simbolo della perfezione, quella perfezione psicofisica indispensabile al pilota per poter conseguire risultati eccellenti nella sua attività agonistica. Se in questo caso l'opera è un'armonica allegoria dell'uomo, del quale esalta le potenzialità e supera gli pseudolimiti in corsa verso ulteriori perfezionamenti nel dominio della macchina, altrove la situazione è capovolta.

Per esempio nella Passione sfrenata, scolpita in travertino marrone è rappresentata una persona che sogna di diventare struttura portante di una vettura a motore. La figura acefala viene completata dalla forma di un motore. È connubio uomo-macchina, è oppressione della macchina sull'uomo? O è semplicemente il nostro secolo?

Lido Moriconi, come uomo-artista che vive appieno nella realtà del nostro tempo non è ancora soddisfatto, egli è in continua ricerca di linee nuove, di strutture significative capaci di materializzare i sentimenti universali dell'uomo in cammino verso il 2000. Il costante slancio artistico, imperniato su una profonda onestà concettuale di pensiero, conferma che questa è una delle sue tappe di lavoro, perché la fervida fantasia di Lido Moriconi non cessa di animarsi e sa interpretare con sobrietà ed eleganza il bene e il male del nostro vivere quotidiano.

 

lnes Zanini Campara

Biografia